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Lo spettacolo del Moretto in scena a Orzinuovi il 7 febbraio

Il cammino per la riscoperta del cinquecentesco pittore lombardo con radici ardesiane prosegue e così, lo spettacolo di Teatro Minimo “Ahi, troppo desiderio. Un’ora nella bottega di Alessandro Bonvicino detto il Moretto (1492-1554) dedicato proprio alla figura del pittore cinquecentesco andrà in scena a Orzinuovi il prossimo 7 febbraio alle 20.30 nel Centro Culturale “Aldo Moro” (via Palestro 17).

Lo spettacolo, che unisce idealmente Ardesio, luogo da cui proveniva la famiglia del Moretto e la terra bresciana, condurrà il pubblico in un viaggio nel tempo nella bottega dell’artista nel 1542 quando il pittore realizzò il famoso ritratto di Fortunato Martinengo. In scena gli attori della compagnia Teatro Minimo:  Gabriele Penner e il giovanissimo Giosué Imberti. I costumi sono di Elisabetta Cosseddu, testo e regia di Umberto Zanoletti. Sul palco storia dell’arte e invenzione, documenti d’archivio e dialoghi possibili si intrecciano per raccontare uno dei protagonisti della pittura lombarda del Cinquecento.

“Ahi, troppo desiderio” commissionato dal Comitato del Moretto è stato finanziato dal Comune di Ardesio con la collaborazione di Pro Loco Ardesio, Vivi Ardesio.

«Lo spettacolo dedicato al Moretto, commissionato dal Comitato del Moretto nato ad Ardesio nel 2021, ne ricorda le origini ardesiane e ne valorizza la figura come importante pittore del Cinquecento italiano. – spiega Simone Bonetti, assessore alla Cultura del Comune di Ardesio e presidente di Vivi Ardesio – Dopo la “prima” in Ardesio, abbiamo pensato di proporre questo spettacolo anche nei “luoghi del Moretto” ossia i paesi o le città che hanno la fortuna di costudirne un’opera. Iniziamo da Orzinuovi che ha accolto, e ringrazio per questo, in modo straordinario la nostra proposta. Da Ardesio saremo presenti la sera del 7 febbraio nel centro culturale di Orzinuovi, proprio per dar valore a questo scambio culturale tra due realtà legate alla figura dello straordinario artista lombardo. Ringrazio la sindaca Laura Magli per aver fin da subito sposato questa idea di collaborazione».

«E’ un onore accogliere nella nostra città questa rappresentazione, che non solo celebra in modo alquanto originale e accattivante Alessandro Bonvicino, detto il Moretto, ma contribuisce anche a valorizzare la nostra storia e il nostro patrimonio artistico, – afferma Laura Magli, sindaco di Orzinuovi – Ringraziamo il Comune di Ardesio che, con grande generosità, porta in scena questo spettacolo nel nostro paese, offrendo un esempio di collaborazione culturale di significativo spessore. Sono certa che sarà un evento speciale, capace di emozionare e di avvicinare ancora di più i nostri cittadini alla straordinaria figura di uno dei più importanti pittori bresciani rinascimentali».

LO SPETTACOLO 

Lo spettacolo porta in scena la storia del grande pittore e ritrattista del Cinquecento Lombardo. È un pomeriggio di primavera del 1542, nella bottega artigiana del Moretto, uno dei pittori più in voga nella Brescia del tempo, entra il giovane nobile Fortunato Martinengo (interpretato da Gabriele Penner). Ha un appuntamento con il Moretto per realizzare il suo ritratto che poi vuole donare alla sua promessa sposa, Livia D’Arco. Ma l’artista non c’è, è in ritardo, e incontra invece il suo giovanissimo garzone (interpretato dal dodicenne Giosué Imberti) “Tista” con cui dialoga. Una lunga attesa che diventa l’occasione per quattro chiacchiere tra Fortunato e Tista. Il nobile è sempre più indispettito e annoiato e quando alla fine, dopo un’ora, il pittore giungerà, non potrà che ritrarre i segni evidenti di quel tempo sospeso sul volto del giovane, tratti che lo caratterizzeranno per sempre, sulla tela che attraverserà la storia, giungendo fino ai nostri giorni. 

IL RITRATTO DI FORTUNATO MARTINENGO CESARESCO

Il “Ritratto di Fortunato Martinengo Cesaresco” è un dipinto a olio su tela realizzato da Alessandro Bonvicino detto il Moretto, attorno al 1542, e conservato nella Stanza 12 della National Gallery di Londra. Dal 18 ottobre 2024 al 16 febbraio 2025 è esposto a Brescia all’interno della mostra “Il Rinascimento a Brescia. Moretto, Romanino, Savoldo 1512-1552”. II ritratto mostra un giovane nobile bresciano, riccamente vestito in abiti di velluto ed ermellino, abbandonato su un sedile con il corpo appoggiato sul gomito destro, mentre la mano regge il capo. Tra i dettagli dell’opera, sul capo del nobile vediamo notiamo il cappello con piuma, sul cui risvolto interno è apposta una targhetta con l’iscrizione “ἰoὒ λἲαν πoϑῶ”,  in lingua greca, il cui significato è “Ahi, troppo desiderio”. Studi critici hanno fatto alcune ipotesi in merito a quale potesse essere l’oggetto di questo desiderio: il sapere, un viaggio in Terra Santa, o più semplicemente il matrimonio con Livia d’Arco, all’epoca del dipinto nei progetti del giovane bresciano. L’opera è tra le più note del Moretto e il simbolo, per eccellenza, del suo impegno come ritrattista.