Non sono bastate le testimonianze a favore della sua innocenza, Zenerù è stato condannato al rogo nel grande falò della sera del 31 Gennaio. Dopo una pausa durata 9 anni, è tornato ad Ardesio il tradizionale “Processo al Zenerù”, svoltosi mercoledì 31 gennaio nella sala consiliare del Comune di Ardesio gremita.
Presenti anche le Maschere di Tricarico che, al termine del processo hanno raccontato la propria tradizione e presentato le maschere tipiche del paese in provincia di Matera.
«È importante tramandare le tradizioni tra le nuove generazione, fra quindici anni potreste essere voi a portare avanti il Zenerù. – ha detto Simone Bonetti, presidente della Pro Loco Ardesio rivolgendosi ai ragazzi presenti al Processo–. Oltre al processo tra i progetti pensati per le scuole in accordo con le insegnanti, i bambini ogni anno realizzeranno un giornalino del Zenerù,perché si possa mantenere viva questa tradizione partendo proprio dai bambini».
Protagonisti del processo i bambini delle classi quinte della primaria di Ardesio che si sono cimentati in una simpatica rappresentazione rivestendo i ruoli di giudice, avvocati per la difesa e l’accusa, giurati e testimoni a sostegno della colpevolezza e dell’innocenza di Zenerù.
Accusato di aver portato freddo, neve e gelo il Signor Zenerù si è seduto al banco degli imputati, pronto per essere giudicato, pur dichiarandosi innocente.
Tra i testimoni per l’accusa un operaio infortunato per il ghiaccio e danneggiato dal congelamento dei tubi, e un contadino desideroso di vedere al più presto la primavera per tornare al lavoro nei campi. Per la difesa invece uno spaccalegna contento dei ricavi grazie al freddo della stagione e un maestro di sci che dopo due anni di assenza di neve sulle piste ha suggerito di trattenere Zenerù fino a Marzo. Dubbia la testimonianza del meteorologo circa le previsioni per l’estate: sole, pioggia, caldo, freddo… non più molto affidabili! Tra i testimoni anche il saggio del paese e un monsignore.
Sentite tutte le testimonianze la giuria ha emesso il verdetto: «Colpevole!».
Zenerù è stato quindi condannato al rogo e dopo il chiassoso corteo di mercoledì 31 gennaio è stato accompagnato da migliaia di persone in piazza e bruciato in un meraviglioso falò.