Il nuovo progetto di Vivi Ardesio che ha l’obiettivo di conservare la memoria storica degli anziani, attraverso la realizzazione di video interviste
“Sa Regordet?” è il titolo scelto ma anche l’incipit del progetto ideato dalla commerciante ardesiana Nadia Fornoni e sposato da Vivi Ardesio, un’iniziativa che, presentata martedì 25 in un’assemblea pubblica ad Ardesio, ha l’ambizioso obiettivo di conservare la memoria storica degli anziani del paese.
Il progetto prevede la realizzazione di una serie di interviste che prenderanno il via proprio dalla domanda, volutamente in dialetto bergamasco, che dà il nome all’iniziativa: “Sa Regordet?” (“Ti ricordi?”), una domanda capace di evocare migliaia di pensieri e ricordi e che ci riporta a riscoprire come in passato si viveva ad Ardesio.
Il progetto è nato prima della pandemia di Covid19 con le prime importanti interviste raccolte direttamente da Nadia Fornoni, che ora, alla luce anche della tragica scomparsa di tanti, troppi anziani, acquisiscono ancora più valore.
“Il progetto è nato 4 anni fa – ha spiegato Nadia Fornoni – da una chiacchierata con mia nonna, ora 94enne. Le avevo chiesto se si ricordava di ricette del passato che volevo rivisitare per proporre nel nostro locale, abbiamo chiacchierato per oltre 2 ore, rievocando ricordi bellissimi. Da quel racconto è nata l’idea di intervistare tutte gli anziani di Ardesio per non disperdere questo patrimonio di ricordi, aneddoti, storie, testimonianze, che inevitabilmente sono destinati a scomparire. Purtroppo alcuni intervistati sono scomparsi lo scorso anno e questo mi ha fatto percepire ancor di più l’urgenza di concretizzare il progetto. Sono state interviste molto emozionanti”.
“Sa Regordet è un’iniziativa importantissima, ideata dalla commerciante Nadia Fornoni che ora fa parte del nostro gruppo, molto sensibile verso queste tematiche – ha spiegato il presidente di Vivi Ardesio Simone Bonetti -. Vivi Ardesio ha deciso di sposare questo progetto e abbiamo recentemente partecipato ad un bando per riuscire a valorizzare il materiale che sarà raccolto e archiviato e messo a disposizione per la consultazione nel Museo MEtA, in una sala dedicata che sarà a disposizione dei cittadini, scuole, ricercatori. Il progetto prevede anche la realizzazione di una sezione dedicata all’interno del nostro sito dove sarà presentato il progetto e caricate degli estratti delle interviste”.
Le interviste
Il progetto prevede che gli anziani siano intervistati dai nipoti perché anche le nuove generazioni siano coinvolte e facciano da ponte tra le generazioni. Seguendo un canovaccio comune, i giovani (ma anche gli adulti) potranno intervistare gli anziani e raccogliere in un video le loro testimonianze. L’associazione è poi disponibile ad aiutare le famiglie nella raccolta delle interviste.
Il racconto partirà da un piccolo ricordo d’infanzia legato al cibo (cosa si mangiava, si coltivava, i piatti delle feste), alla scuola, alla famiglia, la guerra, il lavoro, per ricostruire una storia e salvare preziose testimonianze da tramandare ai posteri.
“Le domande proposte sono un pretesto per avviare il dialogo e lasciare l’intervistato libero di ricordare e raccontare (anche in dialetto) momenti della sua infanzia arricchiti anche da aneddoti e racconti di più ampio respiro che saranno l’anima vibrante del progetto” aggiunge Nadia Fornoni.
“L’iniziativa permette di valorizzare la memoria storica di Ardesio; questa idea di Nadia Fornoni è straordinaria, – ha detto il Sindaco Yvan Caccia – è un progetto che ha bisogno però del contributo di tutti quindi l’appello è che vi sia partecipazione da parte della gente”.
Protagonisti di questo progetto potranno essere, in una prima fase, tutti gli over 85 di Ardesio; l’obiettivo è di mantenere aggiornato questo patrimonio di testimonianze nel tempo, raccogliendo ogni anno nuove interviste. La prima fase di raccolta delle interviste si concluderà a fine settembre. I video raccolti saranno poi sottotitolati, archiviati, e resi fruibili. L’obiettivo del progetto è infatti la realizzazione di una sala dedicata a “Sa Regordet?” all’interno del Museo MEtA, dove grazie a strumentazione altamente tecnologica, le testimonianze saranno fruibili dai cittadini, scolaresche, ricercatori. Sul sito di Vivi Ardesio sarà realizzata anche una pagina dedicata con estratti delle interviste.
L’auspicio è che in molti partecipino al progetto per contribuire a salvare la memoria di una generazione fortemente colpita dalla pandemia.
Dal 1° giugno presso l’ufficio di Vivi Ardesio sarà possibile ritirare una scheda con le indicazioni su come realizzare l’intervista e quali informazioni raccogliere.
Per informazioni: info@viviardesio.it o 0346.466265.